Gazzetta di Mantova
di Roberto Bo

Si chiama medicina rigenerativa ed è una porta aperta verso il futuro. Già spalancata. A Mantova questa branca della scienza medica legata alle terapie cellulari è diventata una realtà anche in ambito ortopedico. Malattie come l’epicondilite, problemi al tendine d’Achille, lesioni alla cartilagine del ginocchio e dell’anca? Insomma, i tessuti danneggiati da malattie, traumi o dal semplice invecchiamento oggi possono andare “in officina” per essere riparati, anzi autoriparati, grazie alla rigenerazione tessutale.image 1

L’ingrediente segreto è nel sangue di ognuno di noi e si chiama gel piastrinico o concentrato di Fattori di Crescita (quello nervoso scoperto dalla Montalcini le valse il Nobel).

Marco Ferraresi, 49 anni, chirurgo ortopedico, originario di Reggiolo ma da anni residente a Mantova (prima al Poma e oggi alla casa di Cura San Clemente), dai 300 ai 400 interventi ogni anno nelle patologie della spalla e del ginocchio, tre mesi fa ha ottenuto dall’azienda ospedaliera e sotto il controllo del centro Emotrasfusionale diretto dal primario Massimo Franchini l’autorizzazione a produrre e utilizzare il concentrato di Fattori di Crescita anche ambulatoriamente. Il tutto eseguibile in un’unica seduta all’Hesperia Medical Service di Mantova in via Ilaria Alpi.

«Il gel piastrinico – spiega il dottor Ferraresi – detto anche Prp, o concentrato di Fattori di Crescita è un derivato del sangue del paziente, ottenuto attraverso un particolare processo di centrifugazione. Attraverso questa procedura, che oggi grazie all’autorizzazione posso fare anche ambulatoriamente, si separa il sangue intero dalle piastrine e il concentrato piastrinico viene iniettato nuovamente nella parte da curare. Le piastrine – continua l’ortopedico – contengono degli elementi chiamati Granuli Alfa che al loro interno hanno numerose sostanze molto attive che stimolano la guarigione dei tessuti locali rigenerando le cellule. La procedura è sicura e non dà allergie perché si tratta del sangue del paziente. In due parole, tanto per farci capire, stiamo parlando di sostanze che servono al nostro organismo per ripararsi».

Il gel piastrinico viene utilizzato da circa una decina d’anni in molti settori della medicina e negli ultimi anni gli impieghi sono decisamente aumentati: il Prp si usa in chirurgia maxillo-facciale, nel trattamento delle ulcere vascolari e diabetiche, nella cura delle piaghe da decubito, in oculistica e in ambito cardiochirurgico per accelerare la rimarginazione delle ferite.

Il dottor Ferraresi utilizza la procedura nelle lesioni della cartilagine del ginocchio, nel trattamento delle lesioni tendinee della cuffia dei rotatori nella spalla, nei casi di epicondilite e nelle tendinopatie del tendine d’Achille.

Ma in che cosa consiste la pratica? «Questa attività – continua l’ordopedico – consiste nel prelievo di una piccola quantità di sangue dal paziente, nella concentrazione delle piastrine in determinata quantità e nell’infiltrazione del concentrato piastrinico ricco di fattori di crescita nella sede da trattare. Al resto del lavoro ci pensa da solo il nostro corpo».